Secondo i dati delle dogane cinesi relativi al primo trimestre 2020 – che leggiamo da Vino Joy – la Francia è ora il primo fornitore di vino per la Cina, davanti a Cile, Spagna ed Italia. L’Australia che aveva conquistato questo primato nel 2019, grazie anche all’abolizione delle tariffe d’ingresso per effetto del trattato di libero scambio CHAFTA, scivola invece in basso nella classifica. Causa del crollo delle spedizioni di Ausie wine in Cina (-81% vs Q1 2020, per un volume inviato di soli 42.300) i pesanti dazi di ritorsione introdotti dal governo cinese in seguito alle controversie commerciali e diplomatiche nate lo scorso anno allo scoppio della pandemia del Covid 19.
Tra gennaio e marzo la Francia ha inviato alla volta di Pechino 271.000 hl di vino in bottiglia, +16% rispetto al primo trimestre 2020. Il Cile 153.000 hl (+23% vs Q1 2020), la Spagna 106.100 hl (-4% vs Q1 2020). Le spedizioni dall’Italia alla Cina hanno invece totalizzato nel primo trimestre 73.800 hl (-1% vs Q1 2020).
Occorre notare che se anche i dazi di Pechino interessano solo il vino in contenitori inferiori ai due litri, sono calate drasticamente anche le spedizioni di sfuso australiano, fino a 14.700 hl nel Q1 (-80%). Il Cile è ora il primo fornitore di sfuso per la Cina: 185.800 hl nel Q1 (+17%), seguito da Argentina (73.800 hl; +10%) e Francia 23.000 hl (-15% vs Q1 2020).
FEB