Le scottature solari nei grappoli possono portare, com’è noto, significative perdite di produzione. Il fenomeno è particolarmente diffuso in Australia, dove ogni stagione il sunburn arriva a colpire il 15% dei grappoli. Uno studio condotto dalla ricercatrice post dottorato Joanna Gambetta, presso il National Wine and Grape Industry Center della Charles Sturt University di Sydney, suggerisce oggi che una defogliazione precoce può essere utile a contenere queste perdite. La ricerca è stata effettuata su uve di Chardonnay in due vigneti della regione di Orange, nel Nuovo Galles del Sud, a nord ovest di Sydney. I vigneti sono stati suddivisi in tre parti: in un primo settore non è stata operata alcuna defogliazione, così da assicurarsi un gruppo di viti di controllo, in un’altra porzione di vigneto invece è stata operata la defogliazione alla fine della fioritura (in questo caso, essendo in Australia, nel mese di dicembre), mentre nell’ultima porzione di vigneto sperimentale le foglie sono state rimosse al tempo dell’invaiatura, quando i raggi del sole sono più intensi e quindi le uve più vulnerabili (nel mese di gennaio). È risultato che, in generale, la pratica della defogliazione porta a una maggior concentrazione di composti foto-protettivi nei grappoli, ma allo stesso tempo sono state riscontrate marcate differenze nei modelli di accumulo di tali composti, secondo il momento in cui è stata praticata la demolizione. Le scottature solari sono state maggiori sulle uve dei vigneti defogliati al tempo dell’ivaiatura.
FEB