Il portoghese Instituto da vinha e do vinho (IVV) ha rilasciato lo scorso primo di agosto le previsioni vendemmiali e di produzione per la campagna vinicola 2022/23.
Si stima che la produzione raggiungerà il volume di 6,7 milioni di ettolitri, che equivarrebbero al -9% rispetto alla scorsa campagna 2021/2022. In confronto alla media degli ultimi cinque anni la produzione prevista si attesterebbe però in una crescita del 2%.
Sono nove – delle quindici più importanti – le regioni vinicole portoghesi per le quali è previsto un calo di produzione, tra queste proprio quelle di maggior produzione quali Douro e Porto (previsto calo del 20%), Lisboa (-20%), Alentejo (-5%). Crescita significativa è invece prevista per le regioni di Minho (+10%) e Terras de Cister (+10%).
Buono in generale lo stato fitosanitario riscontrato nelle uve, ma siccità e ondate di calore che potrebbero verificarsi da qui al termine della vendemmia saranno comunque determinanti per la qualità del raccolto.
Nel frattempo nei giorni scorsi, l’ANCEVE – Associação Nacional dos Comerciantes e Exportadores de Vinhos e Bebidas Espirituosas – ha chiesto al governo portoghese misure “urgenti e concrete” di sostegno all’industria del vino, oggi particolarmente sotto stress per il continuo aumento dei costi. Molti produttori piccoli e medi, coloro che costituiscono la più gran parte del tessuto imprenditoriale vitivinicolo del paese, sarebbero addirittura sull’orlo del fallimento.
FEB