Lo scorso 24 settembre, BW166 ha rilasciato la sua Total Beverage Alcohol Overview sul mercato statunitense delle bevande alcoliche, con dati aggiornati alla fine di agosto 2020, e quindi con particolare riferimento ai sei passati mesi di pandemia, nel corso dei quali vi sono stati evidenti cambiamenti nei comportamenti d’acquisto dei consumatori statunitensi.
I dati del report sono stati raccolti da diverse fonti federali: The Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau, The Bureau of Economic Analysis, US Customs e The Census Bureau, cui si aggiungono altri dati forniti a BW166 dal California Board of Equalization.
Primo dato significativo evidenziato nel rapporto la crescita del 1,9% sull’anno ad agosto 2019, e fino a 123.8 punti , del bw166 Total Beverage Alcohol Serving index, che misura l’andamento dei consumi in funzione delle numero di bevande alcoliche consumate pro capite. Il dato suggerisce che durante la pandemia i consumi procapite sono leggermente aumentati: l’indice cresce infatti (poco) più velocemente della popolazione in età legale per consumare alcolici (LDA population), cresciuta nello stesso anno ad agosto 2020 del 1% sul periodo precedente.
Guardando al mercato per categoria nei sei mesi terminati a fine agosto, BWS indica che il volume della birra arrivata nei canali di distribuzione è diminuito del 2,2% (a causa soprattutto del calo delle importazioni, in particolare di quelle di birra messicana); il volume del vino entrato nei canali di distribuzione è invece cresciuto del 4% (con il 70% della crescita arrivata tuttavia dai vini aromatizzati), mentre quello degli spirits è cresciuto del 3,4%; la crescita in questo caso è stata guidata dai distillati domestici (+7%), cui fa da contrappeso il calo delle importazioni di superalcolici esteri (-4,8%).
La spesa dei consumatori statunitensi è in generale cresciuta nel canale off-premise, ma non abbastanza da compensare le forti perdite dell’on-premise. In sei mesi fino ad agosto, consumatori statunitensi hanno speso in bevande alcoliche 121,3 miliardi di dollari, il 16,5% in meno rispetto allo semestre del 2019. Tuttavia, visti i limiti al consumo fuori casa imposti dalle restrizioni per il Covid-19, e alla minor propensione ad uscire determinata dalla stessa pandemia, i dati suggeriscono una maggior attitudine ai spendere di più per l’acquisto di bevande alcoliche al dettaglio, determinata probabilmente del risparmio nelle “bevute” fuori casa.
FEB