Nel contesto dell’indagine antidumping avviata ad agosto sul vino australiano importato in Cina e dopo avere esaminato i questionari compilati volontariamente nelle passate settimane da 31 aziende australiane , lo scorso 28 settembre il Ministero cinese del commercio (MofCom) ha selezionato per ulteriori indagini: Treasury Wine Estates, Casella e Australian Swan Vintage. Si tratta di tre tra i principali esportatori di vino australiano in Cina, selezionati tra i 31 produttori che si erano registrati nella prima fase d’indagine, in base ai volumi d’esportazione (come indicato nella news letter sull’argomento di Australian Grape & Wine, da cui riprendiamo la notizia).
Fatto interessante, messo in evidenza da Vino Joy, che la scelta di Australian Swan Vintage vada a placare le voci che si erano precedentemente diffuse nel settore circa il fatto che l’indagine avrebbero risparmiato le aziende di proprietà cinese o comunque partecipate da cittadini cinesi. Ceo e cofondatore di Australian Swan Vintage è infatti l’uomo d’affari cinese-australiano Wei Li.
Ricordiamo che parallelamente all’indagine per presunto dumping, il MofCom ha anche avviato, il 31 agosto, un’indagine anti sussidi. Anche in questo caso, terminata la raccolta di dati preliminare, sono state selezionate per ulteriori indagini le stesse Treasury Wine Estates, Casella e Australian Swan Vintage, cui si aggiunge però per questo filone d’indagine anche Pernod Ricard Winemakers, di proprietà della multinazionale francese Pernod Ricard.
FEB