L’argentino Instituto Nacional de Vitivinicultura (INV) ha pubblicato i dati preliminari di chiusura del raccolto 2022, terminato lo scorso 8 maggio dopo 23 settimane di vendemmia. Dai vigneti sono giunti nelle cantine argentine 1.918.336 tonnellate d’uva da vino, il 13% in meno rispetto a quanto raccolto nel 2021 (2,894 milioni di tonnellate d’uva).
La più gran parte del vendemmiato 2022, cioè 1,894 milioni di tonnellate, è stata destinata alla vinificazione, per un risultato di 10,56 milioni di ettolitri di vino e 2,892 milioni di ettolitri di mosti.
La Provincia di Mendoza si conferma la prima regione vinicola del paese; nelle sue cantine sono giunti 13,298 milioni di tonnellate d’uva (il 15% in meno rispetto al 2021). Seconda regione di produzione la Provincia di San Juan: 4,58 milioni di tonnellate (-11,6% vs 2021).
Notevole il fatto – lo riporta la giornalista Paola Perticari sulle pagine de La Semana Vitivinícola – che secondo quanto rilevato in un report dell’Observatorio de la Asociación de Cooperativas Vitivinícolas Argentinas (ACOVI), il costo per le imprese della vendemmia 2022 è stato tra il 35% e il 70% più alto rispetto all’anno precedente. L’aumento dei costi è stato generato soprattutto dal maggior ricorso alla vendemmia manuale (+68% rispetto alla media), dalla carenza di manodopera e dall’inerzia inflazionistica.
FEB