Il numero di nuovi birrifici attivi in Italia è cresciuto in modo consistente negli ultimi cinque anni, nonostante la concorrenza dei grandi produttori internazionali. Secondo un’analisi di Unioncamere-InfoCamere sul Registro delle Imprese delle Camere di commercio si è passati da 286 imprese birraie registrate nel 2012 alle 693 del 2017 (+142,3%).
Oggi è la Lombardia (105 birrifici) con Milano (26 birrifici) che concentra il maggior numero d’imprese, seguita da Piemonte (62 birrifici, di cui 25 a Torino) e Veneto (56 birrifici).
Il comparto cresce tuttavia bene anche (e più velocemente) al Centro Sud. In Molise in cinque anni il numero dei birrifici è passato da 2 a 8 (+400%), in Basilicata si è passati da 3 a 9 (+300%), in Sicilia da 10 a 28 (+280%).
Lazio e Trentino Alto Adige sono le regioni in cui vi è la maggior percentuale di birrifici gestiti da imprenditori under 35: 17 su 42 nel Lazio (40,5%) e 9 su 22 in Trentino Alto Adige (40,9%). A livello nazionale tuttavia solo 2 birrifici su 10 (20,9%) sono in mano a giovani imprenditori e solo 1 su 10 è gestito da imprenditrici (10,8%). L’imprenditoria femminile della birra è maggiormente rappresentata in numero assoluto in Toscana, che conta 12 imprese della birra gestite da donne su un totale di 55 (21,8%) e a livello percentuale in Friuli Venezia Giulia, 5 birrifici su 17 (29,4%).
Si tratta inoltre – sottolinea Unioncamere – di un settore ancora molto concentrato a livello di ripartizione del fatturato. L’analisi dei bilanci 2016 depositati dalle società di capitali operanti in questo settore (238 società, circa un terzo degli operatori), evidenzia che il 75% del fatturato dichiarato dalle società analizzate (350 milioni di euro) è fatto dai soli primi 3 player.
FEB
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