Nei prossimi anni il mercato della birra crescerà a rilento, probabilmente non oltre il 2%.
La ripresa post crisi – lo evidenziano i dati di GlobalData proposti sulle pagine di Beverage Daily – è rallentata di nuovo a partire dal 2013, soprattutto a causa di un calo dei consumi in Cina. A livello globale nel 2017, infatti, il mercato della birra si è incrementato del solo 1%.
Vi sono però grandi differenze nelle dinamiche evolutive sia a livello geografico che per tipologia di prodotto.
Negli ultimi anni, i consumi di birra sono crescono bene in Africa, Medio Oriente e Asia (CAGR del 4% tra 1999 e 2017), a rilento in America Latina ed Europa dell’est, mentre sono in evidente calo in Europa occidentale, Nord America e Australia.
Per fascia di prezzo invece, a fronte di un leggero incremento dei consumi di birra “comune” (CAGR1999-2017 del +1,6%) si registra una buona crescita dei prodotto di fascia premium (CAGR 3,1%) e super-premium (CAGR 5%).
Le birre lager contano ancora oggi per il 92% dei consumi, ma è evidente la crescita di tipologie come quella della birra aromatizzata, che ha fatto segnare un tasso di crescita annuale composto del 12% a partire dal 1999.
La spinta salutistica – che sta incidendo in modi diversi sui consumi di alcolici in gran parte del mondo – ha effetti anche sul mondo della birra. Registrata una crescita CAGR del 4% per la birra analcolica e del 5% per quella poco alcolica. Agli antipodi si registra tuttavia anche una crescita del mercato delle birre molto alcoliche (con gradazione superiore a 5,5 ABV), categoria cresciuta più di tutte: CAGR del 5,5% tra 1999 e 2017, grazie anche alla popolarità dei prodotti artigianali.
FEB
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