L’impennata dei costi energetici non si ferma, anzi, la guerra tra Russia e Ucraina e le conseguenti condizioni geopolitiche mondiali favoriscono un ulteriore scatto in avanti dei prezzi, in una dinamica ascendente che rischia ora di andare fuori controllo. Le spese che la filiera del vino sostiene per i consumi elettrici stanno lievitando pericolosamente: dai 600 milioni di euro/anno stimati a gennaio, ci stiamo avvicinando agli 800 milioni, superando così la soglia del 5% del fatturato lordo di settore. Il governo italiano sta adottando degli interventi tampone che hanno alleviato il peso dei rincari ma che, chiaramente, non possono essere visti come provvedimenti risolutivi. Quali strategie possono dunque fare proprie le aziende per mettersi al riparo dalle perdite e mantenere la loro redditività?
Sulla questione, già oggetto di de servizi comparsi su Il Corriere Vinicolo (n. 4/2022, e n.5/2022) ritornato Giulio Somma e Maurizio Taglioni sul numero di questa settimana dell’organo di informazione di Unione Italiana Vini (CV n. 10/2022). Offerto ai lettori un “vademecum” per il risparmio, con i consigli del prof. Riccardo Guidetti, docente di Ingegneria agraria all’Università degli Studi di Milano (raccolti da Rossella Contato), e proposte le esperienze in corso in due cantine cooperative.
FEB