Lo scorso 25 settembre a New York, il giorno successivo alla chiusura della 74a Assemblea generale Onu il primo ministro giapponese Shinzo Abe e il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump hanno firmato un’intesa commerciale sullo scambio di prodotti agricoli, industriali e digitali.
Tra questi il vino statunitense, per il quale verranno progressivamente eliminati i dazi di ingresso in Giappone. Non si conoscono ancora i dettagli dell’accordo ma la prima tariffa a cadere dovrebbe essere quella sul vino sfuso, già all’entrata in vigore del trattato, mentre successivamente sarà eliminata anche quella sul vino in bottiglia, probabilmente entro il 2025.
Del raggiungimento di un accordo sul vino si era già parlato a metà settembre: la notizia era apparsa sul quotidiano economico giapponese Nikkei e poi subito diffusa all’agenzia Reuters di Tokio. Oggi il vino statunitense in ingresso in Giappone paga un dazio del 15% o di 125 yen per litro (€ 1,05 circa).
Viva approvazione per il raggiungimento dell’accordo è stata espressa da Robert P. (Bobby) Koch, Presidente e CEO del Wine Institute, la più importante associazione di rappresentanza del vino californiano. “Il Giappone – ha dichiarato Bobby Koch – è un mercato vitale per le cantine californiane ma gli Stati Uniti sono ancora oggi l’unico grande paese produttore di vino a pagare il dazio del 15%”. A questo proposito, ricordiamo che per effetto dell’entrata in vigore dell’Economic Partnership Agreements (EPA) tra Giappone e Unione Europea, firmato il 17 luglio 2018, a partire dal primo febbraio 2019, il dazio sul vino europeo in ingresso nel paese del Sol Levante è stato cancellato (ne avevamo parlato qui).
FEB
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