Euromonitor International ha riscontrato che nel 2016 una sostanziale immobilità del mercato internazionale delle bevande alcoliche che, per la precisione, si è addirittura contratto sull’anno precedente dello 0,2% per volume di consumo. E’ il secondo anno consecutivo di contrazione di questo mercato, descritto nei suoi punti salienti in un’infografica pubblicata sul blog della stessa società di ricerche di mercato (si veda qui) e ripresa anche da Drinks International.
Il consumo mondiale 2016 di bevande alcoliche è stimato in 2,485 miliardi di ettolitri per un procapite di 33,6 litri.
Immobilità o crescita dei consumi fino al 1,9% rilevata per paesi quali gli Stati Uniti, il Canada, Francia, Italia, Irlanda. Crescita tra il 2 e i 3,9% per Spagna, Portogallo, Polonia e Kazakistan. E crescita superiore al 4% per il Messico, la Colombia, per alcuni paesi africani (Algeria, Egitto, Nigeria, Etiopia e il Kenia), e asiatici (Indonesia e Filippine).
Calo dei consumi fino al -1% per Regno Unito, Germania, Svezia e Finalandia e ancora maggiore per la gran parte del sud America (Brasile, Argentina, Uruguay) e per il blocco asiatico di CIna e Russia.
Anheuser-Busch InBev (proprietaria tra gli altri dei marchi Budweiser, Corona, Stella Artois, Beck’s, Foster’s…) vale il 20% dei consumi mondiali di bevande alcoliche, seguita da altri due giganti del settore: Heineken e China Resources.
FEB
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