Un’importante innovazione potrebbe presto rivoluzionare il mercato canadese del vino. Il budget federale per il prossimo anno fiscale (1 aprile 2019 – 31 marzo 2020), presentato la scorsa settimana dal ministro delle finanze Bill Morneau e che porta il significativo titolo Investing in the Middle Class (si può leggere qui), promette che saranno cancellate le restrizioni sulla spedizione di alcolici tra le Province della federazione.
Il rigido sistema dei Liquor Control Board, enti provinciali che in Canada detengono il monopolio d’importazione, distribuzione e vendita degli alcolici, vieta la spedizione e il trasporto del vino e degli alcolici tra provincie; il trasporto di alcolici tra province è consentito – come dettato dall’Importation of Intoxicating Liquors Act – in sole modiche quantità e quindi per uso personale (una sintetica ma efficace introduzione alla normativa sulla commercializzazione degli alcolici in Canada è il report sui consumi di vino 2018 preparato dall’ICE e disponibile qui).
I soli Liquor Control Board dunque possono oggi importare vino ed alcolici dall’estero e dalle altre provincie della federazione, fatto che pone un grande limite al canale Direct to consumer (Dtc).
Ora, allo scopo di facilitare il commercio interno (si legge così alla pag 119 del sopracitato documento di budget), il governo intende rimuovere il requisito federale secondo cui il commercio di alcol tra una provincia e l’altra deve avvenire, come detto, esclusivamente attraverso i monopoli, che comunque regolamenteranno ancora distribuzione e vendita entro i confini su cui insiste la loro autorità.
Si tratterebbe – sempre che la promessa si traduca in legge – di una vera e propria rivoluzione, con importanti ripercussioni sul mercato.
FEB
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