Sta dando i suoi effetti il piano di Constellation Brands di fare rotta verso la premiumizzazione: una strategia avviata a partire dal 2009 e già oggetto di diverse operazioni, tra cui ricordiamo la cessione a Gallo di 30 marchi low-end di vino e superalcolici ed anche l’apertura di una divisione dedicata al vino di lusso e ai superalcolici artigianali.
Nei tre mesi terminati ad agosto il gruppo di Victor (NY) ha registrato una crescita delle vendite su base organica del 5%, fino a 2,37 miliardi di dollari. Locomotiva di questa impennata sono state la birra (in su a doppia cifra) ed i vini higt-end, grazie in particolare alla popolarità dei marchi The Prisoner, Kim Crawford e Meiomi. Bene anche i risultati trimestrali di vini e liquori bio, con vendite cresciute nel complesso del 15% fino a 510 milioni di dollari.
Risultati cui tuttavia – così si legge su Shanken News Daily – corrisponde un calo dell’utile operativo dell’’8% (fino a 730 milioni di dollari su base organica) per effetto, in particolare, dell’aumento dei costi e dal rallentamento del fortuna degli hard seltzer.
FEB