La resa autorizzata dal Comité Champagne (Comité interprofessionnel du vin de Champagne – CIVC) per la vendemmia 2024 è di 10.000 kg/ha.
Questo quanto stabilito in occasione della consueta adunata di mezza estate dei viticoltori e delle maison della Champagne, tenutasi a Epernay lo scorso 19 luglio (qui il comunicato e qui il dossier per la stampa).
Una resa dunque molto bassa – inferiore a quella 2023 (era stata di 11.400 kg/ha) e ancora di più lontana da quella autorizzata per il 2022 (12.000 kg/ha), allora la più alta dal 2007 (ne avevamo parlato qui) – fissata tenendo conto delle attuali condizioni di mercato e allo scopo di preservare l’equilibrio economico della filiera, garantendone la prosperità: le spedizioni dalla Champagne nel primo semestre 2024 hanno infatti totalizzato un volume di sole 106,7 milioni di bottiglie (-15,2% vs gennaio-giugno 2023), tornando quindi ai livelli del 2019. I livelli di stock sono ancora elevati, in conseguenza delle scorte raccolte tra 2021 e 2022. Si mira dunque ad una produzione 2024 inferiore a 290 milioni di bottiglie.
La stagione in corso è stata decisamente piovosa e i vigneti della Champagne sono così sotto la pressione della peronospora, che è però ben controllata. Le gelate di primavera e la grandine hanno per il momento avuto un moderato impatto sul potenziale del raccolto (contenuto nell’ordine del 10%). Le condizioni atmosferiche delle prossime settimane saranno comunque determinanti. Ad oggi le viti manifestano un ritardo nel loro sviluppo di circa 5-6 giorni sulla media decennale e l’inizio della vendemmia è previsto per i 10-12 settembre.
FEB