Le commissioni di degustazione dei vini a denominazione d’origine saranno più veloci, efficienti e meno costose. E’ questa la promessa che gli enti di certificazione fanno al settore dopo che dal 1° gennaio sono entrate in vigore le disposizioni previste dal decreto del ministero delle Politiche agricole dell’11 novembre 2011 che formalmente chiude il cerchio della pratica controlli dando agli enti incaricati la responsabilità di formare commissioni oltre alla gestione dei controlli analitici.
Nonostante il documento fosse pronto da diversi mesi, ha avuto una lunga e complessa gestazione per diversi motivi: la necessità della doppia firma, quella dell’allora ministro Francesco Saverio Romano e quella di Giulio Tremonti, necessaria per via della copertura finanziaria prevista del decreto, i numerosi tavoli Stato-Regioni, l’interruzione dovuta alle ferie estive e da ultimo il cambio di governo da Silvio Berlusconi a Mario Monti. A novembre finalmente è arrivato il via libera finale da parte della Corte dei conti.
Il meccanismo di formazione e nomina funziona così: le Regioni istituiscono l’albo, a cui devono essere necessariamente iscritti tutti coloro che intendono far parte di una commissione. Da questo albo gli enti di controllo individuano i commsissari per la specifica Do, che vengono formalmente nominati dalla Regione. Formata la Commissione alla Regione spetta la nomina del presidente e del relativo supplente mentre agli enti di cetificazione spetta quella del segretario e del supplente.
La tardiva approvazione del decreto ha creato alcuni impacci tra regioni ed enti di certificazione, in quanto ogni regione ha avuto tempi e modi diversi di preparazione alla nuova normativa: chi ha operato lo stesso anticipando l’emanazione del decreto e preparando comunque gli elenchi, chi ha atteso l’uscita formale del testo legislativo per accettare le iscrizioni.
Sull’edizione del Corriere Vinicolo n. 3 riservata agli abbonati la disamina della situazione nelle principali regioni e i commenti dei rappresentanti degli enti di certificazione.
In home page, la Commissione di degustazione di Siquria.
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