La chiusura fino al 1° giugno, prevista dal nuovo DPCM, colpirà duramente il settore, già alle prese con l’export quasi completamente bloccato.
Far ripartire ristoranti, bar ed enoteche il prima possibile è vitale per il futuro delle cantine italiane, altrimenti per molte aziende non ci sarà alcuna fase due.
E’ questo l’appello unanime rivolto al Governo da parte della filiera vino – che riunisce le principali organizzazioni del settore Confagricoltura, CIA, Copagri, Unione italiana Vini, Federvini, Federdoc e Assoenologi – a pochi giorni dall’adozione delle misure contenute del nuovo DPCM che dà il via libera alla cosiddetta fase due dell’emergenza Coronavirus.