Non è più da tempo il mercato che fa percentuali di crescita a doppia cifra, ma vedere il segno + nelle vendite e nei consumi di vino a consuntivo 2012 è rincuorante. Stiamo parlando ovviamente di Germania, una delle nostre destinazioni top, forse il mercato per eccellenza per i nostri vini, specie frizzanti e spumanti, leggi Prosecco. A fine 2012, secondo i dati diramati dal Weininstitutes, le vendite di vino fermo e spumante sono arrivate a 21 milioni di ettolitri (+2,4% rispetto al 2011), per una spesa salita a 3,56 miliardi di euro, contro i 3,51 dell’anno precedente.
Una boccata d’ossigeno importante per il nostro settore, che sembra essere indenne in questo Paese dalla crisi che invece sta colpendo la birra, bevanda nazionale tedesca, i cui consumi stanno progressivamente e inesorabilmente calando di anno in anno. Nel 2012 il pro capite si è attestato a 105,5 litri, il livello più basso in assoluto, mentre le lancette per il vino hanno segnato un ulteriore incremento, da 20,2 a 20,4 litri. Cresce, gradualmente e a piccoli passi, anche il consumo di spumanti, arrivato a 4,2 litri, mentre è stabile quello degli spirits, a 5,4.
A livello di spesa familiare, il totale riservato dai tedeschi per gli alcolici nel 2012 è rimasto inchiodato a 11,2 miliardi di euro: di questa cifra, poco più di un terzo se n’è andata in vino, un altro terzo in birra, il 24% in spirits e il 9% in spumanti.
Infine la ripartizione delle vendite di vino per Paesi. Nella prospettiva a medio termine, dal 2008 al 2012, l’Italia è il Paese che si sta comportando meglio in assoluto, avendo incrementato il sup peso sul mercato dal 13% al 17% in volume. Perdono peso i vini tedeschi, scesi di 5 punti percentuali (sebbbene comunque in ripresa nell’ultimo anno), crescono di un punto i francesi e gli spagnoli, mentre la pattuglia del Nuovo mondo è stabile al 7%.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Deutsches Weininstitute
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