Secondo i dati raccolti ed elaborati dell’Observatorio Español del Mercado del Vino (OeMV), tra gennaio e settembre 2020, l’Argentina è stato – tra i fornitori mondiali di vino – il paese più scattante. Nei primi nove mesi dell’anno della pandemia del Covid-19, che con le sue restrizioni ha reso più che mai difficili gli scambi, l’Argentina ha incrementato le sue esportazioni vinicole del 42,5%. Principali mercati di destinazione sono stati ancora Stati Uniti e Regno Unito, ma quelli che hanno dato la spinta maggiore sono stati Spagna, il Canada e la Cina; il prodotto che ha fatto la parte del leone nell’export 2020 è vino sfuso (+148% vs stesso periodo del 2019).
Alla consistente crescita dei volumi delle spedizioni oltreconfine fa però da contraltare il calo del fatturato: -3% vs periodo precedente. Anche in valore è stato lo sfuso a contenere i danni, con un +51% sul periodo precedente ma un prezzo al litro crollato del 39%. Il vino in bottiglia rimane quello con la quota valore maggiore e si registra inoltre un forte calo delle vendite di spumanti e bag-in-box.
FEB