Oltre 11.000 ispezioni, 7.000 operatori controllati, 18.300 prodotti e 1.600 campioni. Sono i numeri dell’attività di controllo svolta dall’Icqrf nel 2011 nel settore vitivinicolo, numeri in forte aumento rispetto al 2010, e che pongono il comparto in cima alla lista più controllati nell’agroalimentare: il 32% delle ispezioni, il 27% degli operatori e il 30% dei prodotti afferiscono a cantine e bottiglie. Per un’attività che nel corso dell’anno passato è risultata in forte crescita: +30% le ispezioni, +8% gli operatori. Aumentato di pari passo il valore dei sequestri, ammontato a 7 milioni di euro (+10%) e il numero delle contestazioni amministrative (oltre 2.200, +30%), mentre sono relativamente stabili il numero effettivo dei sequestri (183, +3%) e in calo le notizie di reato (una quarantina, -7%).
Se aumentano le ispezioni e i controlli, in preoccupante e corrispondente aumento risultano anche le irregolarità riscontrate: il 23% degli operatori nel 2011 contro il 20% dell’anno prima, il 12% dei prodotti, contro l’11% del 2010, e ancor di più i campioni risultati irregolari dopo analisi, passati in un anno dal 7% al 13%. Qui, a dare un contributo importante è il comparto dei vini Igp, che ha visto crescere in maniera esponenziale il numero dei prodotti irregolari dopo il test di laboratorio: il 13%, contro il 4% riscontrato nel 2010. Il tutto a fronte di prelievi pressoché stabili, circa 700. Scendono invece sia i prodotti a Doc (dall’11% all’8% di campioni irregolari), sia quelli a Docg, dal 6 al 2%. Ma i vini Docg si “rifanno” nella classifica delle irregolarità di prodotto, dove la percentuale di falsi passa in un anno dal 13% al 22%. In drastico aumento anche i vini Doc irregolari (al 15%, contro l’11% del 2010), mentre sono in calo di 2 puntigli Igp (all’8% scarso)
Le principali irregolarità riscontrate
– Indebita percezione di aiuti comunitari per irregolarità nelle operazioni di arricchimento con mosto concentrato rettificato
– Sofisticazione di vini per zuccheraggio e/o annacquamento
– Detenzione di prodotti vitivinicoli non giustificati dalla documentazione ufficiale di cantina
– Qualificazione di vini comuni come vini di qualità
– Produzione, vendita o distribuzione di vini a Dop e Igp non conformi ai requisiti stabiliti dai rispettivi disciplinari di produzione
– Detenzione a scopo di vendita di mosti o vini sottoposti a trattamenti non ammessi, contenenti sostanze non consentite o presenti in quantità superiori ai limiti di legge
– Violazioni delle disposizioni in materia di designazione e presentazione dei vini
– Produzione o commercializzazione di vini con grado alcolico diverso dal dichiarato o difforme dai limiti di legge
– Violazioni di carattere documentale riconducibili a inadempienze agli obblighi nella tenuta della documentazione ufficiale, a ritardi o omissioni nella presentazione delle previste dichiarazioni di produzione, raccolta, giacenza
– Adozione di sistemi di chiusura dei contenitori non conformi ai requisiti di legge
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