Gli operatori del mercato secondario del vino di lusso guardano con sempre maggior interesse alle etichette italiane. A partire dal 2015, il valore delle offerte di acquisto e di vendita di fine wine made in Italy tracciato da Liv-Ex si è incrementato da 2 a 5 milioni di sterline, mentre il numero dei vini scambiati è cresciuto negli ultimi dieci anni del 1.500%. Cresce, secondo i dati presenti nel report The fine wines of Italy: past, present and future anche lo share del vino italiano nel mercato secondario, la sua quota di scambi era inferiore al 2% nel 2010 ed è ora dell’8,5% circa, facendo dell’Italia la seconda “regione” vinicola dell’indice londinese, dopo il Bordeaux e la Borgogna.
FEB