Secondo Gallup, la percentuale dei consumatori statunitensi adulti di età pari o superiore ai 18 anni che dichiara di consumare, anche solo occasionalmente, bevande alcoliche è oggi del 63%; quella degli astemi quindi del 36%. La percentuale dei “bevitori” sale al 65% se si restringe l’analisi ai soli cittadini in età legale per il consumo, che ricordiamo essere di anni 25 a livello nazionale negli Stati Uniti d’America. Questi ed i seguenti dati sono parte di una analisi di lungo periodo realizzata da Gallup fin dal 1939, interrogando gli statunitensi sulle abitudini di consumo in merito alle bevande alcoliche, chiedendo quindi loro se avessero occasione di consumare “superalcolici, vino o birra” o se fossero invece completamente “astemi”.
L’attuale percentuale di consumatori di bevande alcoliche è in linea con la media delle percentuali registrate negli ultimi decenni, dopo i picchi che furono registrati negli anni Settanta.
Secondo Gallup, inoltre, il consumo di bevande alcoliche tra gli adulti statunitensi è influenzato più dal reddito familiare che da ogni altra caratteristica demografica. Secondo i dati 2021-2022, infatti, la percentuale dei “bevitori” tra coloro che vivono in famiglie con reddito superiore a $ 100.000 è dell’’80%, di gran lunga superiore a quella di coloro che vivono in famiglie con un reddito inferiore a $ 40.000 (49%). Il tasso dei consumatori di bevande alcoliche tra chi ha un reddito medio è del 63%, in linea con la media generale.
La birra è oggi ancora la bevanda alcolica preferita tra i bevitori americani (35% delle risposte) ma la sua leadership sul vino (31% delle risposte) si assottiglia sempre di più nel sondaggio 2022. La percentuale di quelli che preferiscono i superalcolici è del 30%, la più alta mai registrata; il 3% dei rispondenti dichiara di non avere preferenze.
FEB