Il mercato del vino in Corea del Sud si sta raffreddando dopo anni di crescita di consumi e importazioni, come suggerito da una recente analisi di IWSR.
Descritto in passato da diversi osservatori come promettente destinazione per i principali paesi produttori – ricordiamo che nel 2021 venne “eletto” da Wine Inelligence quale secondo mercato del vino più attraente del mondo avendo fatto segnare tra il 2016 e il 2020 una crescita CAGR dei consumi di vino superiore all’11% – attraversa ora una fase di “correzione al ribasso”, che tuttavia – si evince ancora dalla citata analisi IWSR – non mette particolarmente in allarme sulle prospettive di lungo termine.
I dati dei consumi indicano, comunque, per il vino fermo un calo del 25% nel 2023 vs 2022 (nel 2022 vi era già stato un calo del 10% vs anno precedente) e del 16% vs 2022 per i vini spumanti; perdita questa che ha sostanzialmente eroso il passo in avanti del +21% volume del 2022 vs 2021. Principali cause di questo rallentamento sarebbero secondo Jonathan Ho, analista di IWSR, l’aumento dei prezzi e la saturazione del mercato, fattori che si accompagnano ad una diminuzione della frequenza di consumo.
Il raffreddamento di questo mercato trova conferme anche nei dati delle dogane. Lo scorso anno le importazioni di vino in Corea sono calate per la prima volta dopo 20 anni di crescita (-20% volume e -13% valore vs 2022) e il trend al ribasso è ora confermato dai dati per il primo semestre 2024, raccolti dall’Observatorio Español del Mercado del Vino. Secondo l’analisi dell’OeMV infatti, nei primi sei mesi di quest’anno l’impor di vino si è ridotto del 20% circa vs primo semestre 2023, totalizzando un volume di 260.000 hl ed un valore di 207 milioni di euro (prezzo medio di 7,97 €/l, -1,6%). È la peggiore performance degli ultimi quattro anni per le importazioni gennaio-giugno; tra i primi dieci fornitori del Paese asiatico solo la Nuova Zelanda ha fatto segnare una crescita delle spedizioni valore.
FEB