La stabilità politica della Costa Rica, l’alto tenore di vita distinguono il paese dai suoi vicini dell’America centrale. Il mercato del vino è molto cresciuto e negli ultimi cinque anni le vendite sono aumentate quasi dell’80%.
Non esiste produzione locale, ne consegue che il vino consumato in Costarica è tutto di importazione, il mercato del vino è dominato dai vini cileni (più del 55% di quota di mercato) e da quelli argentini con circa 2,7 milioni di Euro di venduto (15%). Seguono poi la Spagna (11%) e l’Italia (8%).
Si ricorda che nel paese risiede anche una importante comunità di origine italiana e numerosi sono i ristoranti di cucina italiana.
Anche se i consumi totali di vino sono ancora bassi, complessivamente poco meno di 12 milioni di litri annui, con consumi pro capite annui attorno a 2,1 litri, molti analisti ritengono che il mercato del vino in Costarica riserverà ottime prospettive di crescita.
Per quanto concerne la tassazione dal vino in Costa Rica è presente l’imposta sul valore aggiunto, riscossa ad un tasso del 13% del valore pagato in dogana. Inoltre viene riscossa un’imposta specifica ad un tasso di 3,46 CRC (0.14 €) per millilitro di alcol puro e un’imposta sul tabacco e sulle bevande al tasso di 0,234 CRC (0,0003 €) per millilitro di alcool puro.
Con riferimento all’etichettatura in Costa Rica è obbligatorio riportare il numero di registrazione rilasciato dall’autorità competente. La dichiarazione dovrebbe iniziare con una frase o un’abbreviazione che indichi chiaramente questa informazione al consumatore, ad esempio “Registrazione sanitaria” e abbreviazioni come Reg. San., RS. Inoltre l’etichetta dovrebbe includere un’avvertenza che “il consumo eccessivo di bevande alcoliche è dannoso per la salute” o una simile.
Per maggiore completezza sui singoli aspetti si invita a consultare le singole schede presenti all’interno della banca dati giuridica Comex di UIV per tutti gli approfondimenti normativi.