L’Italia continua a soffrire l’ingombrante presenza dello sfuso spagnolo sui mercati. Nel mese di agosto, il nostro export ha bloccato le lancette a 68 centesimi al litro di media, contro i 34 degli spagnoli, arrivati al punto più basso da cinque anni a questa parte. Come si vede dal grafico, la linea discendente spagnola è iniziata a metà 2013 e da lì non si è più fermata, trascinandosi al ribasso le nostre quotazioni, precipitate dai 90 centesimi al litro del primo semestre 2013, figli della scarsa vendemmia 2012, ai 68 odierni. Fino a quando avremo questo tappo, sarà molto difficile per i nostri operatori rialzare le quotazioni per via della scarsa vendemmia 2014.
A livello di mercati internazionali, si segnala la conclusione della vendemmia in California, prevista sì abbondante ma inferiore ai livelli record del 2013 e 2012, mentre in Francia le lancette del raccolto si sono fermate a 46,5 milioni di ettolitri, equivalenti a una crescita del 10% sul 2013 e del 2% sulla media quinquennale. In aumento tutte le zone produttive, a eccezione del Languedoc-Roussillon, in calo del 10% a 12,2 milioni di ettolitri (tutta manna per i produttori spagnoli).
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