L’Instituto Nacional de Vitivinicultura (INV) dell’Argentina ha rilasciato un report dell’evoluzione della superficie vitata nazionale, con dati particolari per varietà coltivate e per provincia. Lo studio prende in esame tre momenti chiave, l’anno 2000, il 2008 e il 2017, per poi analizzare più nel dettaglio l’ultimo decennio (2008-2017). Fonte principale sono i dati di fine anno presenti nella banca dati statistica dell’INV.
Al 31 dicembre 2017, la superficie vitata dell’Argentina è attestata in 220.848 ha, un numero di ettari maggiore del 10% rispetto a quello registrato al 31 dicembre del 2000 ma inferiore del 2,5% sul 31 dicembre del 2008.
Nel registro nazionale compaiono 164 varietà di uva; 113 varietà sono atte alla produzione di vino e mosto, 41 alla produzione di uva da tavola, e le restanti sette alla produzione di uva passa. Le prime 34 varietà prendono il 96% di tutta la superficie vitata e tra queste 28 sono uve da vino.
Le cinque varietà più coltivate sono: il Malbec, che occupa oggi 41.301 ha (14.389 di questi sono stati impiantati negli ultimi 10 anni, è anche la varietà in maggiore crescita) e quindi il 19% di tutta a superficie vitata del paese; Cereza (13% della superficie vitata), Bonarda (8% della superficie vitata), Cabernet Sauvignon (7% della superficie vitata) e Criolla Grande (7% della superficie vitata).
La viticoltura argentina si concentra nelle regioni di Mendoza e San Juan che prendono rispettivamente 155.901 ha (70,59% di tutto il vigneto argentino) e 46.787 ha (21,19% del vigneto del paese). Terza provincia per superficie vitata e La Rioja con 7509 ha (3,4%). In tutte queste regioni il vigneto si è contratto negli ultimi 10 anni e rispettivamente del 2%, del 5% e dell’11% vs 2008.
FEB
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