Dopo avere, il 27 novembre scorso annunciato l’introduzione di dazi fino al 212,1% sui prodotti vitivinicoli australiani in ingresso, alla fine della scorsa settimana, il 10 dicembre, il Ministero cinese del commercio cinese (MofCom) ha annunciato con una nota la pronuncia pregiudiziale dell’inchiesta compensativa sui vini australiani in ingresso. La sentenza arrivata in seguito all’indagine anti sovvenzioni avviata il 31 agosto 2020 avrebbe messo in luce che esistevano sovvenzioni che, favorendo i vini australiani, avrebbero materialmente danneggiato l’industri vitivinicola nazionale, essendoci una relazione causale tra dette sovvenzioni e il dano materiale.
Per questo motivo il MofCom ha deciso di introdurre nuove misure compensative temporanee sul vino australiano imbottigliato in ingresso; si tratta di un nuovo dazio temporaneo dal 6,3% al 6,4% in vigore dall’’11 dicembre. L’entità del dazio (6,3% o 6,4%) è stata assegnata in un elenco ad ognuna delle aziende australiane le cui importazioni sono state vagliate durante l’indagine. La società più colpita, come si legge su Vino Joy, sarebbe Pernod Ricard, popolare in Cina soprattutto con il marchio Jacob’s Creek. A Treasury Wine Estates, Casella Wines e Swan Vintage sarà invece comminato un dazio anti-sovvenzioni del 6,3%.
FEB