Secondo quanto riportato da diverse testate internazionali che hanno invitati in Cina (noi leggiamo in particolare a partire da Bloomberg e Vino Joy), le autorità cinesi avrebbero nei giorni scorsi diffuso con una nota informale che sospenderebbe di fatto le importazioni dall’Australia di vino, carbone, orzo, rame, legname, zucchero ed aragoste.
L’avviso sarebbe stato diffuso tra gli operatori del settore e il divieto sarebbe in forza da oggi, 6 novembre, con il blocco delle sdoganamento delle sopracitate merci provenienti dall’Australia. Alle richieste di chiarimento inviate alla Cina da Canberra, il governo cinese avrebbe risposto con una smentita.
Le spedizioni di vino sarebbero comunque già ferme da alcuni giorni, come riportato da ABC News, che ha raccolto le dichiarazioni di Tony Battaglene, Ceo di Australian Grape&Wine (AGW) – perché gli importatori avrebbero comunicato ai produttori di interrompere le spedizioni visto che i prodotti non sarebbero stati sdoganati a partire dal 6 novembre.
Si tratta dell’ennesima puntata dello scontro diplomatico e commerciale in atto da diversi mesi tra Cina e Australia e che aveva tra l’altro innescato l’apertura da parte della Cina di un’indagine antidumping e di un’indagine anti sussidi sulle forniture di vino imbottigliato australiano.
A poche ore dalla notizia sul blocco delle importazioni arriva anche, tramite Tresaury Wine Estete che ha fatto in merito una dichiarazione all’Australian Securities Exchange (ASX) – lo riporta la stesa ABC News – l’indiscrezione che la China Alcoholic Drinks Association (CADA), già promotrice presso il governo delle sopracitate indagini, avrebbe chiesto al Ministero del Commercio cinese (MofCom) di imporre tariffe retrospettive sulle importazioni di vino dall’Australia.
FEB