Alla fine del XIX secolo, l’incontro e confronto con il mercato statunitense portò ad un notevole punto di svolta nel percorso di trasformazione e modernizzazione del settore vitivinicolo italiano. Nella costruzione d’identità del vino italiano – scrive su Il Corriere Vinicolo n. 5 del 7 febbraio 2022 Manuel Vaquero Piñeiro, professore associato di Storia economica presso Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia – ebbe una tappa importante l’esperienza della Regia stazione enotecnica di New York ed il lavoro del suo direttore Giulio Rossati. Questi portò avanti un’energica opera di divulgazione e di indagine, rendicontata anche nella sua Relazione di un viaggio d’istruzione negli Stati Uniti d’America, dove si trovano evidenze di una viticolture progredita – quella californiana – che, pur essendo più giovane di quella europea, dimostrava un maggiore dinamismo tecnologico che doveva diventare la strada da percorrere anche in Italia.
L’articolo proposto da prof. Vaquero Piñeiro è arricchito da una bibliografia di riferimento, per chi volesse approfondire, cui si possono aggiungere quali fonti anche i diversi articoli che Guido Rossati scrisse all’inizio del Novecento su Enotria, rivista illustrata dell’industria e del commercio del vino in Italia edita da UIV a partire dal 1921, oggi conservata e disponibile ai ricercatori nell’archivio storico e nella biblioteca di Unione Italiana Vini.
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