Il 14% del vino prodotto nel mondo è destinato a essere commercializzato come sfuso; per il 2012 si tratta di circa 37 milioni di ettolitri. Il vino in cisterna conta per il 40% del volume delle esportazioni mondiali. Questi e i seguenti dati sono stati rilasciati dal Direttore Generale dell’Oiv, Federico Castellucci, in occasione della quinta edizione della World Bulk Wine Exhibition, tenutasi ad Amsterdam il 24 e il 25 novembre scorsi.
Il primo posto nella classifica dei più importanti esportatori di vino in bulk spetta per il 2012 alla Spagna (9,8 milioni di ettolitri), seguono l’Italia (6,6 milioni di ettolitri) e l’Australia (3,9 milioni di ettolitri). Nel periodo 2005-2012 le esportazioni mondiali di sfuso sono cresciute del 61%.
Sempre nel contesto della World Bulk Wine Exhibition Castellucci ha dato notizia della recente decisione del sottocomitato per la revisione del sistema armonizzato (SA), organo dell’Organizzazione mondiale delle dogane, di approvare la proposta dell’OIV che chiede che il vino confezionato in recipienti di capacità compresa tra 2 e 10 litri non sia più considerato sfuso in termini di nomenclatura doganale. Questo, ha dichiarato il Direttore Generale dell’OIV: “consentirà al settore di valutare meglio le stime statistiche.
FEB
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