“Mi hanno sempre affascinato le masserie in Puglia, ne ho visitate tante fin da quando ero più giovane e andavo a studiare i vitigni tipici di quelle campagne. Sono quindi orgoglioso che la nostra famiglia abbia messo le sue radici anche in questo tratto del Salento, terra straordinaria e luogo ideale per produrre grandi vini da vitigni autoctoni”. Con queste parole Gianni Zonin, presidente dell’omonima casa vinicola, ha inaugurato insieme con la moglie Silvana e i figli Michele, Domenico e Francesco la Masseria Altemura, entrata a far parte della famiglia Zonin nel 2001 e situata nel territorio di Torre Santa Susanna, equidistante dai mari che bagnano la Puglia: lo Ionio e l’Adriatico. Erano presenti fra gli altri il ministro delle Politiche agricole Mario Catania, il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Ue, Paolo De Castro, l’assessore regionale all’Agricoltura Dario Stefàno.
La tenuta sorge in un ambiente naturale unico, sulla dorsale delle Murge sopra una lente di acqua purissima, avvolto dallo splendore della luce magica del Salento e attraversato da una brezza che non eccede mai. Questo incantevole tratto, anticamente popolato dai Messapi, è immerso in un rilevante contesto storico: qui sorge il Castello di Oria, suggestivo e famoso edificio normanno voluto nel 1350 da Federico II di Svevia e successivamente entrato in possesso della nobile famiglia dei Conti Martini Carissimo.
In seguito all’acquisto da parte di Zonin, gli antichi edifici e la massiccia torre aragonese sono stati completamente restaurati, nel pieno rispetto dell’architettura e del paesaggio locale. Nei 130 ettari vitati della Tenuta si è scelto di coltivare solo vitigni autoctoni quali Primitivo, Negroamaro e Aglianico e, tra le varietà a bacca bianca, il Fiano, seguendo un approccio eno-agronomico “cartesiano”, dal rigore scientifico, che affina ed esalta la personalità esuberante dei vini del Sud Italia. Il rilevante intervento di recupero bio-architettonico e paesaggistico apportato in Masseria Altemura ha interessato anche il suolo, a tessitura franco-argillosa intervallata da numerose pietre calcaree.
Grazie all’innovativa e finora mai praticata tecnica della “frantumazione”, i blocchi calcarei sono stati infatti triturati e mescolati alla terra. Il terreno è stato suddiviso in parcelle che alternano superficie chiara di pietra a superficie scura di terra rossa. La luce viene dunque riflessa in modo diverso sui grappoli di uno stesso vigneto, favorendo il raggiungimento di gradi diversi di maturazione delle uve. Modulando sapientemente vigore, freschezza e finezza si ottengono così ottimi vini pugliesi, di carattere.
Dall’impegno dell’équipe tecnica, coordinata da Stefano Ferrante – chief winemaker di Casa Vinicola Zonin – e da Carlo De Biasi – responsabile agronomico–, nascono i vini di Masseria Altemura, diretta da . I rossi e i bianchi della tenuta sono espressione di qualità massima ottenuta nel rispetto della tradizione e del territorio, secondo una filosofia che da sempre punta alla valorizzazione e al recupero delle varietà autoctone e all’interrelazione tra i patrimoni umano, storico-culturale e ambientale. Masseria Altemura rappresenta un modello produttivo sistemico, incentrato sull’utilizzo di risorse presenti in zona, attento alle materie ed energie utilizzate e che valorizza l’ambiente e la comunità in cui vive. Non a caso viene posta molta attenzione all’impiego dell’acqua quale fondamentale risorsa ambientale, la cui disponibilità non va mai data per assodata. Nella Tenuta si adottano per questa ragione sistemi d’irrigazione di soccorso innovativi, che consentono di ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche.
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