Intervenuto agli Etna Days (12-14 settembre, Castiglione di Sicilia), manifestazione organizzata dal Consorzio Etna Doc, il Presidente dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino, Luigi Moio ha suggerito che il vino paga di più delle altre bevande nella querelle sugli effetti dell’alcol sulla salute.
Relatore al convegno “Dall’Etna al Vigneto Italia. Il futuro del vino sui mercati internazionali”, il professor Moio ha sostenuto che “sul tema vino e salute c’è una grande responsabilità nella comunicazione, troppo spesso confusionaria e contraddittoria. Non possiamo dire che il vino fa bene perché c’è l’alcol, ma ci sono altri argomenti che distinguono il nostro mondo e che accomuna il prodotto con i territori e la loro storia. Serve affermare questi valori identitari per non confondere il vino con le altre bevande alcoliche.
“Il settore vino – ha dichiarato ancora Moio – vive un momento difficile perché si è interrotta la trasmissione generazionale di cosa significhi consumare vino. Le nuove generazioni non sono state educate a farlo e oggi i giovani – attratti dalla mixology – si allontanano dal vino ma assumono più alcol rispetto alla mia generazione. Paradossalmente, nella delicatissima questione alcol e salute ci va di mezzo il vino e non le altre bevande. Il vino – ha concluso il presidente OIV – non è un liquido, è un vettore culturale”.
FEB