La Mongolia è una delle economie in più rapida crescita al mondo, ciò anche a seguito delle riforme strutturali e delle privatizzazioni partite negli anni ’90.
La popolazione mongola è concentrata nella sua capitale Ulaanbaatar, dove è presente una classe media in continua crescita.
A causa dei limiti della produzione agricola, i mongoli sono abituati a importare prodotti alimentari così come i prodotti vitivinicoli.
I vini di fascia media hanno generalmente un prezzo di 15-20 dollari a bottiglia e dal momento che la Mongolia non produce vino i maggiori importatori sono europei, australiani, neozelandesi, cileni e argentini anche se storicamente il paese importa vini dalla regione del Caucaso.
Circa il 75% del vino consumato è rosso. L’80% del vino spumante viene acquistato in dicembre per le vacanze invernali della Mongolia e utilizzato come dono.
Per quanto concerne l’etichettatura, secondo la normativa mongola, le etichette degli alimenti importati devono essere redatte in lingua mongola, russa o inglese.
La legge sulla lotta all’alcolismo mongola richiede che un’avvertenza sulla salute appaia sulle bottiglia di tutte le bevande alcoliche. Il testo dell’avvertenza deve essere ottenuto direttamente dall’ importatore e può essere applicato in una etichetta differente rispetto all’etichetta principale.
Per maggiore completezza sui singoli aspetti si invita a consultare le singole schede presenti all’interno della banca dati giuridica Comex di UIV per tutti gli approfondimenti normativi.
Inoltre per maggiori informazioni su tutte le novità introdotte dalla nuova disciplina, scrivere alla mail serviziogiuridico@uiv.it