Un recente studio sui genomi di 204 vitigni di vitis vinifera suggerisce che i vitigni da vino europei potrebbero aver avuto origine dall’ibridazione di uve da tavola addomesticate in Asia occidentale con viti selvatiche europee locali. La citata ricerca – presentata su Il Corriere Vinicolo n. 6/2022 in un articolo di Giovanni Colugnati – è stata condotta presso l’Istituto di Genomica Applicata (IGA) dell’Università degli Studi di Udine ed i risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Communications, n. 12/2021, in un articolo dal titolo The genomes of 204 Vitis vinifera accessions reveal the origin of European wine grapes (ne sono autori: Gabriele Magris, Irena Jurman, Alice Fornasiero, Eleonora Paparelli, Rachel Schwope, Fabio Marroni, Gabriele Di Gaspero e Michele Morgante).
Questa ricerca contribuisce a chiare diversi aspetti sull’origine storico-genetica dei vitigni da vino coltivati in Europa ed apre altresì nuovi scenari sul tanto dibattuto tema degli “autoctoni”, così come sul miglioramento genetico dei vitigni per una maggiore resistenza ai patogeni e agli effetti del cambiamento climatico.
La presentazione della ricerca di IGA è accompagnata, ancora sulle pagine de Il Corriere Vinicolo, da un commento di Attilio Scienza, che offre ai lettori un profilo storico dell’evoluzione degli studi sull’origine dei vitigni a partire dalla metà del secolo XX.
FEB