Accolade Wines ha preparato e diffuso un report sul mercato e sui consumi di vino nel Regno Unito. L’azienda, recentemente passata di mano e acquisita da The Carlyle Group (ne abbiamo palato qui), è con i suoi tanti brand tra i leader delle vendite di bevande alcoliche in UK. Secondo l’analisi (stilata a partire da dati di Nielsen, Kantar, CGA, Mintel, Ciatti, l’HMRC e Scottish Government e altri), nel 2017 il valore di questo mercato del vino (stimato in 10,8 miliardi di sterline) è leggermente cresciuto, in parte come conseguenza dell’aumento dei prezzi e della tassazione sulle bevande alcoliche, in parte grazia alla propensione da parte dei consumatori di scegliere la qualità piuttosto che la quantità. Alla crescita dei valore (+1,8% per tutto il settore BWS, e +0,8% per il vino fermo), corrisponde tuttavia un discreto calo dei volumi.In un contesto di calma generale, l’unica categoria tra gli alcolici a crescere in modo consistente è quella degli spumanti, le cui vendite si sono incrementate sia nell’off-trade ( +8,7% valore e +6,2% volume) che nell’on-trade (+22,7% valore e +23,3% volume). Il Prosecco guida quest’evoluzione (nel report è usato il termine proseccomania) mentre, di contro lo Champagne perde sia nelle vendite al dettaglio (-10,6% valore e -20,4% volume) che in quelle in bar e ristoranti (-9.3% e -11.7%). Il vino della Nuova Zelanda è l’unico tra quelli importati a vedere una crescita delle vendite, sia al dettaglio (valore +11%), che nell’on-trade (+13,3%). In questo stesso canale la Francia (grazie ad uno share nelle vendite in volume del 25,1%) rimane primo fornitore, ma vede nel 2017 una contrazione del 4% del valore delle vendite. La quota dell’Italia nel volume delle vendite on-trade è del 24,8%; seguono Australia (share in volume del 11,1%), Usa (9,5%) Chile (7,7%), Spagna (6,1%), Sud Africa (5,8%), Nuova Zelanda (4,2%), Argentina (2,9%).
FEB
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