Si potrebbe titolare la quiete prima della tempesta. Il 2014 in Russia sul fronte vino chiude – almeno per il nostro Paese – in maniera positiva, anzi per la prima volta chiudiamo l’anno sopra la Francia. Il che autorizzerebbe grandi entusiasmi. Ma il sorpasso è più merito della debacle transalpina (15%), che non del nostro ritmo di crescita, abbastanza debole (+1% sui valori, zero a volume).
Ma detto questo, e considerando che l’impatto della crisi che sta stritolando Mosca è iniziato sul finire del 2014, si è propensi a pensare che il conto il mercato russo lo presenterà quest’anno. Vedremo, intanto consoliamoci con questo.
Capitolo spumanti. Qui, i meno sono sparsi a piene nani un po’ per tutti, con l’Italia che lascia sul campo il 15% di valore sul prezzo da un anno all’altro. Si salvano gli spagnoli, anch’essi però costretti a sacrifici importanti, mentre si registra la sostituzione degli ucraini con i vini georgiani e soprattutto della regione dell’Abkhazia.
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