Non è certo esaltante vedere che uno dei mercati più profittevoli e affezionati al vino italiano scricchioli. Però è questa la fotografia che ci restituiscono i dati delle importazioni per l’anno 2011, chiuso con il meno sulla colonna dei prezzi medi: -1,22% il totale, composto da oltre il -4,60% sulla bottiglia e lo spumante e lo sfuso che lascia per strada addirittura il 5%.
Segno che gli svizzeri stanno risparmiando, e lo hanno fatto non tanto sui volumi – anzi, bottiglia e spumanti crescono – ma proprio sulla spesa. Una lenta discesa inaugurata nel lontano 2007, quando si toccò il picco del decennio a 1,2 miliardi di franchi, e che è stata peggiorata dalla crisi economica che ha sconvolto il mondo negli anni successivi. Nel 2007, 1 litro di vino importato, in linea generale, costava 6,41 franchi: quattro anni dopo si è scesi a 5,59. Peggio ancora la bottiglia, scesa nello stesso periodo di oltre 2 franchi (oggi si veleggia a 8,19), e per gli spumanti, che di franchi al litro ne hanno persi addirittura 4.
Insomma, il 2011 non fa altro che confermare una crisi che viene da lontano e che non è atteso sapere quando smetterà di mordere.
Qualche responsabilità certo ce l’ha anche il rapporto di cambio, specie con l’euro: se da gennaio a settembre il franco aveva preso la strada della rivalutazione, arrivando a sfiorare la parità, nell’ultimo trimestre la moneta svizzera ha lentamente perduto valore, riportandosi a quota 1,20, dove staziona anche oggi.
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