Lo scorso 25 giugno si sono riuniti a Modena i CDA dei tre consorzi “Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”,“Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e “Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C.”. Espresso all’unanimità da parte dei Consiglieri intervenuti parere favorevole alla fusione dei tre soggetti in un unico soggetto consortile tra Modena e Reggio Emilia. La scelta d’indirizzo dovrà essere ratificata dai soci dei tre enti, che a questo proposito saranno chiamati ad una grande assemblea plenaria programmata per settembre; se ciò avverrà nascerà un unico Consorzio di Tutela del Lambrusco DOC, capace di rappresentare 1,3 milioni di quintali d’uva. Negli accordi vi è l’assoluta indipendenza decisionale delle singole denominazioni che saranno rappresentate del nuovo Consorzio, ma anche una stretta collaborazione con il Consorzio Tutela Emilia, quell’associazione interprofessionale che tutela e valorizza l’IGP “Emilia” (o “dell’Emilia).
Commentando l’intesa, Giacomo Savorini, direttore dei Consorzi che oggi tutelano il vino Lambrusco, ha dichiarato: “penso che questo primo passo verso un unico soggetto consortile a tutela del Lambrusco a Denominazione di Origine Controllata ci consenta di poter raggiungere, finalmente, l’obiettivo di poterci rivolgere, agli occhi del consumatore finale, in modo coeso e uniforme, valorizzando ancora meglio le singole ricchezze delle diverse denominazioni”.
Claudio Biondi, presidente del Consorzio di Tutela del Lambrusco di Modena, ha precisato che quelle in progetto non è un’operazione che intende perseguire un risparmio dei costi ed ha aggiunto che che “la fusione per incorporazione avviene tra soggetti che già da alcuni anni hanno messo a fattor comune, condividendoli, tutti i rispetti servizi amministrativi, tecnici e direzionali. Ora si tratta, invece, di fare un ulteriore passo in avanti, per condividere altri fattori, a partire dalle strategie di comunicazione ed a progetti di promozione internazionale”.
Vogliamo andare oltre i singoli campanilismi territoriali che hanno segnato la storia del passato” ha detto invece Davide Frascari, presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini DOC Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa; i campanilismi infatti “devono essere messi da parte per lasciar spazio ed un’unione di intenti che consentirà a tutte le denominazioni del Lambrusco trarne grande beneficio”. “È un’operazione che guarda al futuro, a quando parleremo tutti l’unica lingua del Lambrusco”, ha chiosato Ivan Bortot, Presidente del Consorzio di Tutela Vini del Reno DOC.