Il Ministero dell’agricoltura spagnolo, MAPA, esclude il ricorso alla distillazione di crisi a livello nazionale per il vino rosso, misura che nelle scorse settimane era stata sollecitata dalle Cooperativas Agro-alimentarias de España in funzione delle difficile situazione che il settore vitivinicolo spagnolo sta attraversando (esiti della pandemia del Covid, aumento dei costi di produzione e dell’energia elettrica, del vetro e delle materie prime, calo dei consumi). La distillazione di crisi avrebbe permesso, secondo le cooperative spagnole, di bilanciare domanda e offerta e arrivare alla nuova campagna 2023/24 con una situazione di mercato più equilibrata.
Da quanto emerso da una riunione tenutasi nei giorni scorsi tra i rappresentanti settoriali delle Cooperative e Esperanza Orellana Moraleda, direttrice generale della Dirección General de Producciones y Mercados Agrarios del Mapa (ne ha parlato Vicent Escamilla sulle pagine de La Semana Vitivinícola da cui riprendiamo la notizia), il Ministero dell’agricoltura di Spagna ritiene che lo stock vinicolo spagnolo attuale possa essere considerato “normale” in questo periodo dell’anno, riconoscendo tuttavia criticità per alcune regioni. Ciò rende quindi non necessaria una misura di distillazione a livello nazionale. Rimane tuttavia aperta la possibilità che le diverse Comunità autonome possano chiedere il ricorso alla distillazione di crisi, ai sensi dell’articolo 216 del Regolamento UE 1308/2013. Il Mapa, così suggerisce ancora La Semana Vitivinícola, sembra dunque confidare nel fatto che la misura della vendemmia verde (cui le stesse Comunità possono ricorrere sempre ai sensi del Regolamento (UE) n. 1308/2013) e l’attesa grande siccità possano essere sufficienti ad un riequilibrio del mercato del vino.
FEB