Alla chiusura della campagna vitivinicola 2019/20, il 31 luglio scorso, lo stock spagnolo di vino ammontava a 34,64 milioni di ettolitri, -6,7% rispetto al sovrabbondante magazzino di fine campagna 2018/19. A questo volume si deve aggiungere quello dei mosti non concentrati: 2,04 milioni di ettolitri, fino a un magazzino totale di 36,68 milioni di ettolitri.
Benché in calo sull’anno passato, l’esistenza registrata a fine luglio è comunque ancora superiore a quella media degli ultimi cinque anni. Fonte di questi e dei seguenti il Sistema de Información del Mercado Vitivinícola (Infovi) del ministero dell’Agricoltura spagnolo (Mapa); noi li leggiamo da La Semana Vitivinícola.
L’88,7% dell’esistenza totale di vini e mosti, cioè circa 32,5 milioni di ettolitri, si trova presso i grandi produttori (produzione annua superiore a 1.000 hl), mentre il 4,1% del magazzino vinicolo spagnolo – quindi circa 1,5 milioni di ettolitri – è conservato nelle cantine dei piccoli produttori (produzione inferiore a 1.000 hl/anno); presso i grossisti è stoccato il restante 7,2% delle esistenze, circa 2,65 milioni di ettolitri.
Suddividendo il magazzino di vino per categoria, il 69,5%, è costituto da vino a DOP (sono circa 24 milioni di ettolitri); il 7% è costituito da vino a IGP (circa 2,4 milioni di ettolitri); il 7,7% (quindi 2,67 milioni di ettolitri) è fatto invece di varietali non DOP né IGP, ed il restante 15,75% (circa 5,45 milioni di ettolitri) è infine costituto da vino senza indicazione geografica.
La quota dei vini rossi e rosati nel magazzino spagnolo è del 63,6%, pari a 22,03 milioni di ettolitri, quella di vini bianchi del 34,4%, per circa 12,6 milioni di ettolitri.
FEB