Dall’inizio del secolo a oggi, la superficie vitata della Gran Bretagna è triplicata. Secondo l’associazione di categoria Wines of Great Britain (WineGB), infatti, il vigneto della più grande isola d’Europa si estende oggi per circa 7.000 acri, più di 2.800 ettari, una superficie triplicata dal 2000 e in continua espansione. Se nel 2017 era stato previsto di piantare un milione di nuove viti (ne avevamo parlato qui), nel 2018 sono state impiantate, su circa 405 ettari, ben 1,6 milioni di barbatelle, portando a una crescita della superficie vitata totale del +13%. Ora il progetto è di mettere a dimora altri 2 milioni di barbatelle nel 2019, così che l’industria del vino del Regno Unito potrà confermarsi quale settore più dinamico di tutta l’agricoltura UK.
Questo incremento potrebbe non fermarsi, se è vero quanto suggerisce una
ricerca pubblicata nei mesi scorsi sul Journal of Land Use Science secondo cui nell’isola vi sarebbero ancora disponibili ben 70.000 acri di terreno adatti alla coltivazione della vite, sono 28330 ha circa (Nesbitt et al. 2018. A suitability model for viticulture in England and Wales: opportunities for investment, sector growth and increased climate resilience. Journal of Land Use Science. Vol. 13, Issue 4).
I dati di Wine Intelligence indicano che nel 2018 l’industria del vino della Regno Unito ha raggiunto una produzione record di 15,6 milioni di bottiglie, +130% rispetto alla stagione precedente, davvero molte di più rispetto ai 6,3 milioni di bottiglie totalizzati nel 2014.
Se questo trend continuerà nei prossimi 20 anni si potrebbe raggiungere una produzione di addirittura 40 milioni di bottiglie.
FEB
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