Negli ultimi anni si è manifestato un crescente interesse per la caratterizzazione territoriale all’interno dei vini a denominazione di origine. Le Unità geografiche aggiuntive (UGA), quelle che prima del “Testo Unico” erano definite Menzioni geografiche aggiuntive (MEGA), sono lo strumento che la legge vigente mette a disposizione per qualificare maggiormente i prodotti che si ottengono in piccoli areali e con caratteristiche qualitative ritenute superiore..
Le UGA sono tuttavia oggi uno strumento di valorizzazione solo “possibile” che deve essere “regolamentato con chiarezza”. Sul Il Corriere Vinicolo n. 39/2021 un lungo e approfondito servizio (a cura di Giulio Somma, Fabio Ciarla, Patrizia Cantini, Giancarlo Montaldo e Clementina Palese) affronta questo tema, oggi tornato all’attenzione del comparto vitivinicolo italiano dopo la svolta di Chianti Classico e Nobile di Montepulciano.
“È necessario”, prima di tutto, secondo Paolo Castelletti (presidente della Commissione tecnico normativa del Comitato Nazionale vini d’origine) “arrivare a una disciplina chiara che dia direttive non soggette a interpretazioni”, strategia che sarà quindi una delle priorità del nuovo Comitato, da poco insediatosi e presieduto dal prof. Attilio Scienza.