Il Wine Institute ha pubblicato in un comunicato datato 15 luglio 2021 un’analisi dei dati di Trade Data Monitor relativi alle esportazioni vinicole statunitensi per l’anno 2020.
Lo scorso anno, gli Stati Uniti hanno spedito oltreconfine 3,37 milioni di ettolitri di vino (ovvero 41,9 milioni di casse da nove litri), quantità che corrisponde ad una crescita del 1,1% rispetto all’export 2019. Il bilancio valore segna invece 1,29 miliardi di dollari, -6,4% rispetto all’anno precedente. Il 95% del vino statunitense esportato è made in California. I dati citati non sembrano particolarmente negativi se si pensa che il 2020 è stato l’anno della pandemia; a ciò va anche aggiunto che – come dichiarato da Robert P. Koch, presidente e CEO del Wine Institute – nell’ultimo decennio l’export vinicolo statunitense è cresciuto del 13% e che si punta entro il 2030 – parole queste invece di Honore Comfort, vicepresidentessa dell’istituto ed head dell’ufficio International Marketing – a raggiungere un fatturato di 2,5 miliardi di dollari.
I principali mercati di esportazione per i vini della California nel 2020 sono stati: Canada (424 milioni di dollari, + 7,4% vs 2019), Regno Unito (236 milioni di dollari); UE 27 (191 milioni di dollari); Giappone (80 milioni di dollari); Hong Kong (64 milioni di dollari); Corea del Sud (50 milioni di dollari); Cina (21 milioni di dollari); Messico (17 milioni di dollari); Norvegia (15 milioni di dollari); Svizzera (14 milioni di dollari); Singapore (13 milioni di dollari).
FEB