Già ad aprile la vendemmia neozelandese ancora in corso era stata giudicata dai viticoltori scarsa ma di ottima qualità. Oggi, e più precisamente con un comunicato dello scorso 11 giugno, New Zealand Winegrowers (NZW) conferma quanto previsto: la vendemmia 2021 è stata eccezionale per qualità in tutte le regioni vitivinicole delle Nuova Zelanda e ha portato nelle cantine del paese 370.000 tonnellate di uva da vino, quantità del 19% inferiore al raccolto dell’anno precedente. All’origine del calo registrato le condizioni atmosferiche della primavera, più fredda del consueto e caratterizzata da diverse gelate tardive. Le regioni più colpite dal freddo primaverile sono state quelle di Wairarapa, Marlborough, Nelson e North Canterbury, dove il calo del raccolto sull’anno precedente è stato del 20%. Unica regione a godere di un incremento de raccolto sul 2020 è stata il Central Otago (+21%). Il decremento vendemmiale si tradurrà da uva in vino, secondo quanto dichiarato da Philip Gregan, CEO di New Zealand Winegrowers, in una mancata produzione equivalente a circa 7 milioni di casse da nove litri.
I risultati della vendemmia sono stati per NZW occasione per sensibilizzare il governo del paese sul previsto aumento delle tasse sul vino previsto a partire dal prossimo primo di luglio e che con ogni probabilità porterà difficolta ad un settore già messo alla prova dal Covid e dalla scarsità di manodopera. In particolare l’aumento delle accise peserà su quelle 300 piccole cantine neozelandesi che operano esclusivamente nel mercato nazione.
FEB