Secondo i dati recentemente pubblicati dal Ministero dell’Agricoltura spagnolo (Mapa) nel rapporto Agricultura Ecológica 2018 il vigneto biologico spagnolo ha raggiunto nel 2018 la superficie di 113.418,82 ettari, crescendo del 6,1%, ovvero di circa 6.500 ha, sul 2017 (il report è stato presentato in anteprima ad agosto e pubblicato solo nei giorni scorsi; ne leggiamo una sintesi con i dati del settore viticolo su La Semana Vitivinícola). Questa superficie è fatta di 113,097.52 ettari a uva da vino, 320,69 ettari ad uva da tavola e 0,61 ettari a uva da appassimento (uvetta). Se la superficie totale coperta in Spagna da coltivazioni biologiche censita nel 2018 è di 2.246.475 ha, la quota del vigneto è pari al 5% del totale. Significativo il fatto che il vigneto bio occupa il 19,82% della superficie occupata dalle coltivazioni biologiche permanenti (quindi olivo, noce, agrumi e altri alberi da frutto) stimata in 572.207 ha. La Castilla-La Mancha è la Comunità autonoma che può vantare il vigneto biologico più esteso, 59.251 ettari (+4,5% vs 2017) e quindi più della metà del totale (52,24%). La seconda regione per superficie a vite bio è la Cataluña dove l’incremento sul 2017 è stato del 12,1% fino a 16.680 ha. Tra le CC.AA. quella in cui è stato registrato il maggior incremento sono i País Vasco (+42,8% vs 2017), dove però il vigneto biologico si estende per soli 743,66 ettari (lo 0,66% del totale).
Per fare un sintetico confronto con il nostro paese, ricordiamo che in Italia la superficie a vigneto bio censita dal Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricolura Biologica (SINAB) per il 2018 è di 106.447,12 ha (di cui 104.220,72 a vite per uva da vino).
FEB