
L’ultima riunione “in presenza” del World Wine Trade Group (WWTG) si tenne nel 2019. Poi le restrizioni imposte dalla pandemia del Covid 19 avevano portato “on-line” i successivi incontri di questo gruppo di rappresentanza dei produttori di vino di Argentina, Australia, Canada, Cile, Georgia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Stati Uniti e Uruguay, fondato nel 1998 allo scopo di condividere informazioni e collaborare circa il commercio internazionale.
La scorsa settimana, invece, per tre giorni 9 all’11 novembre e dunque per la prima volta da tre anni, il WWTG si è riunito in California, nella sede del Wine Institute di San Francisco.
All’incontro sono giunti sessanta rappresentanti dei governi e dell’industria vinicola di tutto il mondo. Erano naturalmente presenti i delegati dei nove paesi membri del WWTG, cui si sono aggiunti anche osservatori provenienti dal Regno Unito (ricordiamo che ancora nel 2020 la Wine and Spirits Trade Assiciation britannica – WSTA- aveva caldeggiato il governo del suo paese ad aderire allo stesso WWTG, inserendo tale adesione quale priorità per l’industria degli alcolici del Regno Unito).
Sul tavolo dell’incontro “californiano” vi sono stati temi quali la sostenibiltà, le normative sull’etichettatura, i requisiti per la certificazione del vino e le possibili barriere tecniche al commercio (qui il comunicato del Wine Institute).
A marzo il WWTG tornerà in Europa, per una riunione in programma a Bruxelles.
FEB