Le pendici di un vulcano, un borgo medievale e le più note colline piemontesi. È il vino il trait d’union tra i comprensori dell’Etna, delle Langhe e di Montalcino, territori baciati da uno sviluppo socio-economico a minimo comune denominatore enologico in cui ogni bottiglia di vino prodotta e consumata in loco è capace di generare un impatto (diretto e indiretto) quantificabile in 117 euro a bottiglia per Montalcino, 110 euro per Barolo e 82 euro per l’Etna. Una reinfusione di ricchezza sui territori che, in un anno, corrisponde a rispettivamente a circa 153, 131 e 123 milioni di euro, e che li rende casi di studio emblematici di un effetto moltiplicatore attribuibile al comparto riscontrabile lungo tutta la Penisola.
Questi tre territori simbolo della tradizione enologica dell’Enotria tellus sono oggetto di un focus dell’Osservatorio del Vino UIV – Vinitaly – Prometeia, pubblicato per la penna di Carlo Flamini sulle pagine de Il Correre Vinicolo n. 13/2024.
Tre “case history” che dimostrano la capacità del vino di generare economia e benessere, incidendo in modo diretto ed indiretto su reddito pro-capite, valori fondiari, turismo e cura del territorio.