Il Primitivo Doc di Manduria, un vino che ha scalato il successo negli ultimi anni diventando tra i più famosi della Puglia e amato soprattutto all’estero, incassa risultati importanti tramite il consorzio di tutela: lo stop a marchi ingannevoli e falsi in Italia, Spagna e Cile.
Venti milioni di litri per la vendemmia 2017, una cifra che permetterà di produrre circa 25 milioni bottiglie destinate soprattutto ai mercati esteri come Messico, Sud Est Asiatico, Europa, Cina, Russia e Brasile, Uk, Belgio, Olanda e Germania. “Proprio perché è così amato all’estero anche per il suo straordinario appeal, il Primitivo di Manduria è il prodotto sul quale maggiormente si possono concentrare fenomeni di imitazione. – dichiara Roberto Erario, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – Una situazione alla quale abbiamo risposto, negli ultimi due anni, con una controffensiva senza precedenti in termini di vigilanza e tutela. Con il riconoscimento Erga Omnes per la DOC stiamo agendo non più nell’interesse dei soli soci, ma di tutti coloro che producono, trasformano ed imbottigliano il Primitivo di Manduria sul territorio nazionale. Sono state implementate le funzioni di tutela, di promozione, e, con i nuovi fondi, si è aggiunto un compito importante, quello di vigilanza.”
“L’anno scorso per questa attività abbiamo speso 6mila e 500 euro ma quest’anno prevediamo una maggiore spesa. – conclude Erario – Il perché è dovuto al fatto che dall’inizio del 2017 sono attivi 3 agenti vigilatori che operano esclusivamente sulla bottiglia, prelevando i campioni dalla grande distribuzione e analizzandoli in laboratorio. Verificano se ci sono incongruenze con il nostro disciplinare. Le nostre misure di intervento sono attive costantemente non solo per difendere i produttori ma anche i consumatori. Un risultato che è frutto di una crescita culturale e di un’attenzione sempre crescente alla tutela dell’unicità e tipicità che distingue la produzione della nostra denominazione”.
Una delle ragioni perché esistono aziende che cercano di combattere il fenomeno con le nuove tecnologie. Bisogna che i produttori di vino accettino l’aiuto tecnologico offerto. http://www.followine.eu