Continuano ad andare non troppo bene le cose per noi in Brasile. A settembre, sull’imbottigliato, perdiamo volume (5,5 milioni di litri, -18%) e pure fatturato, sceso del 2% a 21 milioni di dollari, contro una crescita registrata a giugno del 2%. La situazione, insomma, va peggiorando, e la scusa delle difficoltà burocratiche che hanno afflitto gli importatori all’inizio dell’anno non può essere più così valida, visto che altri Paesi europei, Spagna in testa, di affari continuano a farli: nei primi nove mesi del 2013, le bodegas hanno spedito vino per quasi 10 milioni di dollari, con una crescita del 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In stallo invece argentini e cileni, mentre si è sbloccata la situazione portoghese, in recupero del 63% rispetto a settembre 2012.
Ancora peggiore è la situazioe sul versante spumanti, dove in nove mesi l’Italia ha perso oltre un quinto dei volumi e dei valori rispetto al 2012. In netta crescita la Francia, mentre nella nostra identica situazione (anche se non così pesante) si trovano le bollicine made in Spain.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Dogane brasiliane
Devi essere connesso per inviare un commento.