Nielsen ha registrato in Gran Bretagna un calo delle vendite dei vini rosati nell’anno terminato il primo marzo 2014. Si tratta di un -4% nel volume, per un totale di 10,3 milioni di casse le cui vendite hanno portato un risicato incremento nel valore del fatturato, inferiore al +1%, per un totale di 620 milioni di sterline.
Se le vendite di vino in UK sono complessivamente in diminuzione, con volumi dei rossi al -3,5% e quelli dei bianchi al -2%, sono proprio i rosé quelli che nell’anno passato hanno perso più terreno. Secondo Nielsen ha avuto influenza su questo risultato la maggior predisposizione dei consumatori all’acquisto di vini complessi, in sostituzione ai dolci entry level. La quota di mercato dei rosati è così scivolata dal 12,1% al 11,9% nei volumi e del 11,5% al 11,3% nel valore.
Gli Stati Uniti si sono confermati come primo fornitore di rosé per il Regno Unito con un peso del 47% in questo mercato; gli Usa hanno inoltre fatto registrare un incremento delle esportazioni di rosato verso Londra del 5% rispetto all’anno precedente. Al secondo posto tra i maggiori fornitori esteri vi è l’Italia, con una quota di mercato del 13%, e spedizioni in crescita del 4%. Diversamente, sempre nell’anno al 1 marzo, sono calate le forniture di rosato da parte della Francia, -7%, per una quota di mercato ora al 7%, come la Spagna. Ricordiamo che la Francia è oggi i primo produttore e consumatore al mondo di questa tipologia (ne abbiamo parlato qui).
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