Il mercato cinese del vino è in continua evoluzione. Secondo i dati raccolti ed elaborati da Wine Intelligence nel suo China Landscapes 2018, nel 2017 a fronte di un calo generale dei consumi di vino fermo (-2%), i consumi di vino importato sono cresciuti del 15% vs 2016, garantendo una crescita delle spedizioni ai maggiori paesi fornitori di questo mercato. Questi dati suggeriscono una crescita della popolarità dei vini esteri e un calo dei consumi di vino locale, che conta oggi per una quota del 61% nei consumi, quando nel 2013 ne prendeva l’80% (dati questi ultimi di IWSR).
In questo scenario spiccano i vini australiani, sempre più popolari e riconosciuti dai consumatori cinesi, e che in Cina arrivano grazie al volano dell’accordo di libero scambio ChAFTA (ne abbiamo parlato ad esempio qui).
Il sondaggio Vinitrac® rivela che i livelli di conoscenza e di propensione al consumo dei vini australiani sono secondi solo a quelli del vino francese. Il 53% dei consumatori cinesi di vino importato, tra gli appartenenti alla classe medio alta, ha dichiarato a Wine Intelligence di conoscere l’Australia quale paese produttore di vino e il 36% degli stessi ha consumato Aussi wine nei sei mesi precedenti l’intervista.
Il China Landscapes 2018 evidenzia inoltre una crescita dell’importanza del canale di vendita on-line. La quota dei consumatori cinesi che acquista vino online (il 48%) non è aumentata rispetto al 2016 ma intanto è diminuito ricorso ai supermercati fisici.
Il negozio online JD.COM ha la più alta percentuale di consumatori che acquistano vino per la prima volta (48%), superando sia i supermercati Walmart (35%) che Tmall del gruppo Alibaba (33%), suo diretto rivale (che tra l’altro ha appena sottoscritto un accordo commerciale strategico con la californiana E&J Gallo, come abbiamo raccontato qui).
I marchi più forti di vino importato sono oggi Lafite, Yellow Tail e Penfolds, mentre tra quelli di vino locale Changyu e Great Wall hanno i maggiori brand power.
FEB
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